ESSERE IMPRESA PER FARE IMPRESA


Chi è l’imprenditore? Un imprenditore è colui che risolve problemi in cambio di profitto. È un problem solver che trova soluzioni a esigenze irrisolte e a nuovi bisogni creando un sistema organizzato di soluzioni, in pratica l’Impresa.

Le imprese sono il sistema organizzato più veloce per generare ricchezza, ma sono anche il sistema più complesso. Infatti, un buon imprenditore deve avere capacità di marketing, conoscenze legali e finanziarie, competenze commerciali e di comunicazione eccellenti. Deve essere un leader, gestire altre persone, avere una visione chiara su dove portare la propria azienda.
Ci sono 3 elementi fondamentali per creare l’azienda, il più importante sono le persone. Il secondo è il capitale che di per sé è la componente più complessa, ed infine c’è il prodotto/servizio da proporre al mercato. In sintesi una società prende vita dall’iniziativa di una singola persona o da alcuni soci, da idee uniche e innovative da sviluppare e da un capitale da rischiare nella nuova iniziativa.

Perdonate l’apparente banalità degli argomenti di questo articolo, ma spesso strada facendo, molti imprenditori, anche di esperienza, hanno dimenticato alcuni fondamentali, frastornati dalla velocità di cambiamento della società, delle motivazioni di acquisto e del modo di raccontare chi siamo, cosa facciamo e cosa possiamo offrire.
Le Persone
Sono coloro che elaborano il progetto imprenditoriale. In pratica adottano un buon Business Plan, nel quale impegnano tempo, dedizione e denaro, dettagliando tutte le fasi del progetto e gettando le fondamenta della nuova impresa garantendole le migliori probabilità di successo.

Un Business Plan ben fatto deve avere obiettivi chiari, motivanti per sé e per i potenziali investitori, ricerche di mercato e di settore, un piano marketing ben articolato, il conto economico con costi, ricavi, stato patrimoniale e le previsioni di cash flow con evidenti gli sviluppi per gli anni a venire.
Ogni persona che partecipa attraverso le proprie quote societarie ad un’impresa esprime il suo peso sulle decisioni strategiche. La struttura base ideale di una società semplice è costituita da tre soci che siano essi operativi o che seguono indirettamente la gestione delle tre aree principali di ogni società, le vendite, la produzione e l’amministrazione. Ovviamente società più complesse non sono altro che lo sviluppo più articolato di queste strutture semplici, ma qui voglio limitarmi a sottolineare i fondamentali.

Un variabile importante delle persone, da non sottovalutare, è la componente emotiva, quindi la maturità e la capacità di far fronte alle responsabilità delle grandi decisioni. Spesso il management delle imprese rischia di prendere decisioni emotive o di farne questioni di principio bloccando o rallentando il processo di crescita. Avere una azienda che funziona solo con l’imprenditore che dice “come lo faccio io non lo fa nessuno!” equivale ad affermare unicamente il proprio ego, perdendo di vista completamente gli obiettivi iniziali dell’impresa.
Se il vostro obiettivo è fare l’imprenditore, l’azienda deve funzionare indipendentemente da voi. Troppo spesso le aziende sono dipendenti dall’imprenditore e non da un sistema sano e prospero che lo stesso imprenditore dovrebbe generare, rendendolo autonomo e interessante per eventuali investitori.

Tutto ciò non sempre è evidente quando si è completamente coinvolti nella propria impresa per cui è fondamentale avere un efficace sistema di valutazione e monitoraggio delle persone che siano essi dipendenti o collaboratori supportandoli affinché siano sempre più performanti. È importante avere un sistema di misurazione di molti dati, le percentuali di riacquisto dei clienti, i tassi di conversione dei venditori ecc. ecc. Fare statistiche è come andare con un aereo con il volo strumentale, senza è come volare a vista.
Il Capitale
Costituire una società, su un’idea che si ritiene vincente e innovativa, richiede capitali, se sono insufficienti è uno degli errori più frequentemente commessi dai neoimprenditori. In generale, il capitale effettivamente necessario è pari a multipli del capitale inizialmente valutato e comunque un capitale limitato è un pesante fattore negativo per lo sviluppo della stessa società.

Le banche, come è noto, finanziano con grande lentezza e solitamente rivolgono maggiormente l’attenzione a chi non ne ha bisogno. È necessario quindi avere molto chiara la differenza esistente tra il capitale di rischio e i prestiti di varia natura che poi dovranno essere restituiti. Uno degli aspetti fondamentali del successo è la capacità di attrarre denaro di terzi, non a caso tutte le più grosse società utilizzano denaro di terzi.
Oggi si stanno moltiplicando le opportunità di attrarre capitali di terzi bisogna solo avere la pazienza di guardarsi attorno e valutare con attenzione le nuove soluzioni sul mercato dai Capital Venture, ai Business Angel fino ai Fondi di Investimento sempre alla ricerca di idee strutturate, affidabili e redditizie.

Determinare il futuro di una società contando solo su pochi iniziali clienti apparentemente importanti, nell’attesa di un orizzonte più generoso, è una situazione tipica di società nate da una visione limitata del mercato e legata spesso a poche e circoscritte fonti di reddito. Ci si affida di conseguenza, quando i risultati tardano ad arrivare, ad azioni a ribasso che non sempre garantiscono la conquista di nuovi mercati. Quando si opera con margini ridotti qualsiasi imprevisto porta in passivo la gestione e non sempre il capitale iniziale investito consente la copertura delle perdite.
Società da poco costituite hanno spesso la difficoltà ad acquisire clienti, motivo per cui si tende anche ad acquisire ordini non focalizzati sull'attività specifica dell'azienda. Questo non consente alla società di specializzarsi e di accumulare know-how che la renderebbe più competitiva. Se l’azienda non fattura è necessario aumentare il numero dei prospect. Oggi internet ha aperto nuove frontiere alla vendita tradizionale ed è un mezzo importante per creare clienti potenziali e fatturato, quindi un imprenditore deve conoscere lo strumento e le potenzialità per metterlo al suo servizio.

Ancora troppi imprenditori, pur utilizzando parzialmente le nuove tecnologie, sono mentalmente troppo concentrati a fare il loro business come l’hanno sempre fatto, e non si rendono conto di come il mercato sia cambiato e continua velocemente ad evolversi. Il mercato impone una costante attenzione alle nuove tecnologie, altrimenti alla prima piccola crisi è facile essere spazzati via.
Le Idee
Le idee da sviluppare sono le più svariate e l’incalzare della new economy ne ha enormemente ampliato la gamma. Un errore tipico commesso da neo imprenditori e non solo, in particolare se tecnici, ingegneri o persone di formazione tecnico scientifica, è ritenere di avere avuto un'idea talmente brillante che il mercato sarà entusiasta nel recepirla. Non si riesce a vedere che non è l’idea ma è il sistema nel quale l’idea si inserisce che ne farà scaturire il successo o l’insuccesso. Spesso il neo-imprenditore è molto ottimista, innamorato della sua creatura, scommette in maniera cieca sulla disponibilità dei clienti a sostituire i loro fornitori abituali. Conseguentemente si lascia andare a spese eccessive ipotizzando vertiginosi profitti in una spirale molto pericolosa, specie quando i vertiginosi profitti non si sono materializzati.

Il concetto di budget, inteso come autorizzazione a spendere su base annua, e su un piano finanziario ben elaborato, sta perdendo rapidamente di significato, soprattutto per la difficoltà a fare previsioni attendibili in queste situazioni di mercato sempre più instabili. L'inserimento di nuove funzioni aziendali viene ancora troppo sottovalutato ed è facile, in queste situazioni, perdere il controllo dell'azienda. L’obiettivo non deve essere crescere a tutti i costi ma guadagnare a tutti i costi.
È idea comune che se non si è i primi ad effettuare un nuovo servizio si perdano molte opportunità di avere successo. Certamente arrivare nel più breve tempo sul mercato è un elemento di vantaggio, ma questo non deve compromettere gli altri fattori altrettanto determinanti come la qualità e soprattutto l’unicità di ciò che si propone. Qualunque cosa si faccia in ogni caso bisogna raccontarlo bene, affinché tutti sappiano di noi e si riconosca. Sarà necessario quindi sviluppare un marchio e comprendere quali sono le metodologie e le dinamiche per crearlo, mantenerlo e svilupparlo per avere quella riconoscibilità in più nel lungo periodo, ma dietro al marchio non devono mai venir meno le idee e soprattutto le persone.

Un’azienda efficiente dovrebbe essere super snella e decidere velocemente delegando il più possibile le attività di scarsa importanza e focalizzandosi solo su quelle fondamentali. È importante che tutti gli uomini siano utili ma sempre sostituibili evitando effetti down sul fatturato dell’azienda. L’imprenditore, quindi, non può esimersi dall’avere buone relazioni con tutti, collaboratori, clienti, fornitori e tutto l’ambiente che interagisce con l’impresa. L’impresa ed il suo Manager devono in qualche modo trasformarsi in un opinion leader del proprio settore, ovvero le persone devono guardare a loro come ai leader del mercato.

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