PASSAGGIO GENERAZIONALE IN AZIENDA
Il cambiamento organizzativo di un passaggio
generazionale nelle Aziende Familiari è reso più articolato e complesso da
dinamiche peculiari. L'evento rappresenta un punto di svolta significativo e
come tale può determinarne un rilancio nel breve e medio termine. Allo stesso
modo può causare sovente, se non
adeguatamente affrontato, un lento e
inesorabile declino dell’Azienda.
I fattori che
determinano di solito il successo o l’insuccesso di un processo di cambiamento sono
lo scarso coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti, poca chiarezza nella
definizione degli obiettivi nel breve e medio termine, l’utilizzo di un
approccio scarsamente legato a precisi obiettivi temporali, la mancata
correlazione tra gli obiettivi legati al passaggio generazionale con altri
obiettivi di cambiamento che comunque andrebbero perseguiti per motivi e cause
diverse.
Un altro
elemento, che spesso non viene adeguatamente affrontato, ma è presente a
livello latente, è il modello di business dell’Azienda. In un processo di
cambiamento legato al passaggio generazionale occorre prevedere almeno una verifica e, quindi, un cambiamento “adattativo” del modello di business che caratterizza
l’Azienda. Tale modello, infatti, è fortemente personalizzato sulla figura e
sulle esperienze del Manager (anziano) uscente e mal si adatta, talvolta, alle
caratteristiche del Manager (giovane) entrante che subentra nella gestione
dell’Azienda.
La difficoltà
del cambiamento consiste spesso nel superare la convinzione che un modello di
business che ha caratterizzato positivamente la vita dell’azienda per
moltissimi anni, può continuare ad essere il riferimento per la generazione
subentrante …”abbiamo sempre fatto cosi”.
Ciò non è sempre vero, ma in certi casi occorre esaminare i punti di forza e di
debolezza della strategia di business adottata dall’azienda nel recente
passato, e quindi verificare l’eventuale necessità di adattarla alle nuove
condizioni del mercato ed alle capacità professionali del Management entrante.
Un Progetto
di Cambiamento deve prevedere almeno tre anni con un’azione successiva di
follow-up esplicata per il triennio successivo, per supportare e monitorare la
stabilizzazione dei risultati raggiunti. Tra le varie necessità è spesso
preminente un rilancio dell’Azienda attraverso un riposizionamento competitivo
ed alcune azioni mirate di riorganizzazione dei processi interni. A tali macro
obiettivi si aggiunge in questo caso particolare quello del Passaggio Generazionale
da padre a figlio.
Nelle Analisi
del Progetto di Cambiamento vanno valutati diversi aspetti: Individuazione del
posizionamento competitivo attuale dell’Azienda; Caratteristiche e profilo
professionale del figlio rispetto al genitore; Individuazione dei punti di forza
e di debolezza attuali dell’Azienda; Adattamento del modello di business alle
mutate condizioni di mercato; Analisi delle competenze professionali
disponibili e di quelle richieste in futuro; Il piano di azione deve poi
prevedere il coordinamento degli
obiettivi legati al riposizionamento competitivo dell’Azienda con quelli più strettamente legati al passaggio generazionale.
Vanno
individuati, inoltre, i punti deboli e punti di forza del Manager entrante riguardo
alla gestione del personale troppo spesso basata su una forte componente costituita
da rapporti personali, la gestione temporale delle attività ed il Problem Solving.
Dalla diversa connotazione del profilo professionale del genitore rispetto a
quello del figlio, spesso possono emergere mancanze come ad esempio nella
funzione commerciale e/o di marketing, per cui diventa necessaria la pianificazione
di un rinforzo della struttura organizzativa in quest’area e una diversificazione dell’azione commerciale e/o
di pubbliche relazioni. Tutto ciò ovviamente richiede una intensa attività
di Coaching e Affiancamento Manageriale
per tutta la durata del progetto, allo scopo di far emergere e
consolidare gli adeguati livelli di abilità.
Gli obiettivi legati al passaggio generazionale,
ancorché correlati a quelli sottesi alla riorganizzazione interna, vanno tenuti
da questi ultimi opportunamente separati. La separazione è funzionale alla
definizione di un passaggio di consegne dal genitore al figlio, che dovrà avere
tempi e modi propri e, quindi, adeguatamente tarati. Questa transizione terrà
conto, infatti, sia dell’andamento generale dell’azienda sia dell’avvenuto
raggiungimento degli obiettivi connessi al riposizionamento competitivo
dell’organizzazione.
In conclusione è chiaro che non è più immaginabile, in
una fase storica, politica e soprattutto economica attuale che imprese piccole,
medie o grandi possono affrontare un percorso di cambiamento così importante e
strategico da soli. La necessità di un Consulente di Management che li
affianchi, meglio ancora se con competenze di Coaching, è quantomeno
auspicabile.
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