LA MOTIVAZIONE
Cosa motiva e cosa semplicemente soddisfa?
Soddisfano l’azienda, l’ambiente di lavoro, le relazioni interpersonali
nel lavoro, le politiche aziendali, gli strumenti di lavoro, la retribuzione.
Nessuno di questi fattori che abbiamo elencato ha mai motivato, semplicemente
soddisfano, vuol dire che se questi fattori sono ad un livello elevato, sono soddisfatto, ma non motivato, se
non lo sono, resto insoddisfatto.
Di conseguenza l’investimento in questi fattori non produce più motivazione e dunque più prestazione. Nessun Manager al
mondo penserebbe di aumentare la retribuzione a tutti i collaboratori, con l’idea di ricevere in cambio più motivazione
dunque più prestazione, sarebbero soldi spesi male. Ogni Manager al mondo sa
che i soldi producono motivazione e dunque prestazioni più elevate solo quando si riconoscono differenziali di prestazione in maniera equa e discriminante.
Equa vuol dire che tutti sono ammessi alla competizione discriminante
perché solo chi taglia il traguardo ha diritto al premio. Ciò che è distribuito
su base collettiva, soddisfa, ma non motiva, e dunque non sviluppa la
prestazione, ciò che è individuale e
discriminante motiva i beneficiari e funge da pungolo agli
esclusi potenziali beneficiari di domani. La cultura aziendale, l’ambiente di
lavoro, le politiche, il clima, la retribuzione servono a trattenere le persone
nell’organizzazione, non a motivarle.
Cosa motiva effettivamente?
Il lavoro in sé, se piace. Ricevere obiettivi. La delega. La
partecipazione. Il coinvolgimento. L’autonomia. La visibilità. La comunicazione.
Il riconoscimento. Il feed back. L’apprendimento. La crescita personale e
professionale.
Tutti fattori immateriali,
psicologici, e fortemente individualizzanti. Un euro di investimento,
speso in queste aree produce motivazione, la motivazione produce prestazioni
eccellenti e valore per tutti.
La motivazione è nelle mani del proprio Leader.
Chi delega? Chi assegna il lavoro? Il capo diretto, il capo reparto o il
capo ufficio. Chi comunica, assegna obiettivi, dà feed back, delega, ti dice
bravo, ti dice che cosa non va, fa formazione pratica, dà supporto, dà
visibilità, decide e determina la tua crescita nella organizzazione? Sempre lui
o lei, il capo diretto, il capo reparto o il capo ufficio.
Non l’azienda,
l’organizzazione, astratti alibi per sfuggire alle proprie responsabilità. Gran
parte delle comuni leve di motivazione delle persone sono nelle mani del capo
diretto dei collaboratori da motivare. Questo sottolinea quanto valore si può aggiungere
al risultato finale se viene data una seria attenzione alla strutturazione o
ristrutturazione dell’organizzazione dei flussi produttivi e all’organico di un
Azienda. Non si può prescindere da questo impegno che incrementa una parte del patrimonio dell’impresa e allo stesso tempo si evitano confusione e confitti.
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