QUANDO TUTTO DIVENTA POSSIBILE !
MOTIVAZIONE & STATO di FLUSSO
La prima cosa da comprendere per spiegare la motivazione è lo stato di flusso. Uno stato in cui tutto può succedere. Uno stato in cui tutto scorre incanalando le tue energie verso un’intenzione precisa allineando tutto quello che fai di conseguenza.
La prima cosa da comprendere per spiegare la motivazione è lo stato di flusso. Uno stato in cui tutto può succedere. Uno stato in cui tutto scorre incanalando le tue energie verso un’intenzione precisa allineando tutto quello che fai di conseguenza.
Lo stato
di flusso viene
definito come uno stato mentale in cui siamo felici
nel momento dell’ oggi ma
abbiamo anche una visione
del futuro. E questo è lo stato in cui diventiamo quasi senza
accorgercene dei magneti
di opportunità che
altrimenti non vedremmo. Lo stato in cui sembra che l’universo e la realtà si
pieghino alle nostre intenzioni.
Naturalmente è un’affermazione un po’ forte, diciamo che l’universo
ci rende consapevoli
di quali sono le opportunità e
le vie d’uscita anche nei momenti di maggior difficoltà, aiutandoci nel
contempo a raggiungere
i nostri obiettivi.
Oltre lo Stato di flusso esistono altri 3
stati mentali in cui tendiamo a trovarci. Naturalmente non sono
compartimenti stagni, possiamo trovarci più in uno che in un altro a seconda
delle circostanze. Ma se diventiamo consapevoli dello stato in cui ci troviamo
possiamo in qualche modo direzionarlo verso questo stato di flusso. Vediamo
allora quali sono i 4
stati in cui
possiamo ritrovarci e quali sono le loro caratteristiche:
L'impossibile non esiste ...
1.
Stato della spirale negativa:
Lo stato in cui NON SEI FELICE OGGI e NON HAI UNA VISIONE PER IL
FUTURO
Queste sono le classiche e purtroppo frequenti persone negative che
non fanno che alimentare questo stato di lamentele
continue, creando circostanze che a loro volta non fanno che
confermare questo stato di miseria interiore che li risucchia in questo vortice
senza fine.
2.
Stato della realtà corrente:
Quello in cui SEI FELICE OGGI, ma NON HAI UNA VISIONE PER IL
FUTURO
In questo stato il rischio è quello di non crescere, non
progredire. E il progresso è uno degli stimoli più forti che in qualità di
uomini cerchiamo costantemente nella nostra vita. Il ristagno è qualcosa che
non piace a nessuno. Quindi qui il rischio è proprio quello di fossilizzarsi
sul proprio stato individuale senza
allargarsi creando un impatto più ampio che possa coinvolgere anche le persone
intorno a noi.
3.
Stato dello stress e dell’ansia:
Quando NON SEI FELICE OGGI, ma HAI UNA VISIONE PER IL FUTURO
Questa visione del futuro ci carica di ansia e la paura di non arrivarci, ci fa perdere di vista il
momento presente, che di fatto è poi anche tutto ciò che abbiamo davvero. L’errore qui diventa quello di collegare
la nostra felicità alla meta finale e non al viaggio nel raggiungerla.
Questa è una trappola in cui cadono soprattutto le persone
che vogliono, attraverso le loro iniziative, creare un impatto radicale intorno
a loro. Creativi , visionari , imprenditori ecc.
4.
L’ultimo è lo stato di FLUSSO:
Qui SEI FELICE OGGI e HAI ANCHE UNA VISIONE PER IL FUTURO
E questo stato si basa su una sorta di paradosso d’intenzione! Si perché abbiamo una
visione del futuro, un obiettivo, ma la nostra felicità non dipende dal
raggiungimento di questo risultato.
La felicità è legata all’oggi, ad ogni singolo passo verso la meta. A prescindere
da quanto ci vorrà o da quali imprevisti emergeranno nel percorso. Questo è
qualcosa che uno dei miei autori preferiti Sri Kumanrao ripete spesso e lui
propone un’immagine molto efficace per descrivere lo stato in cui siamo quando
colleghiamo la nostra felicità all’obiettivo perdendoci il momento presente. Lui
dice che vivere la vita sperando di essere felici solo quando si raggiungerà
una certa meta è un po’ come essere un gruppo di turisti che attraversa una
città d’arte dentro un autobus con le tendine tirate.
Ma come ci distacchiamo dall’obiettivo finale mantenendoci sereni
nel momento presente?
Accettando quello che l’universo ci offre e fa accadere,
come fosse la cosa migliore in assoluto che sarebbe potuta accadere. L’unica
cosa che possiamo fare è diventare consapevoli
delle nostre reazioni e dei nostri pensieri durante il viaggio della vita. Quindi
dobbiamo arrenderci di fronte a ciò che ci accade sopratutto se non era
previsto. Laddove arrendersi non deve avere una concezione passiva. Non
significa diventare apatici, ma riconoscere che comunque vadano le cose, così
ha deciso l’universo, cioè la parte profonda di noi, ed è la modalità più
giusta in questo momento.
Non appena riusciamo a fare questo ci apriamo automaticamente ad
infinite possibilità!
Perché accettiamo che tutto può succedere anche se non
sempre va come avevamo preventivato. Esiste un sistema molto semplice per provare a distaccarti dal risultato
finale di un progetto, soprattutto laddove come spesso accade, coinvolga altre
persone che siano colleghi, amici o familiari. Consiste nell’augurarti il
meglio, a prescindere da quello che accadrà.
Riconosci a te stesso che non sai come andrà davvero, ma che comunque andrà, augurati il meglio. Se ci riesci,
fai questo anche con i tuoi concorrenti o persone con cui non hai un gran
feeling, augura il meglio anche a loro in tutto quello che accadrà. Augura che
si verifichi una situazione da cui tutti impareranno qualcosa. A questo punto vai avanti verso il tuo obiettivo e qualunque cosa accada riconosci che
nulla di meglio sarebbe potuto capitare. Dunque questa ricetta segreta allo stato ideale è rappresentato da un
equilibrio tra desiderio, pensieri per il futuro e fiducia nel fatto che ciò
che ti accade durante il viaggio è il meglio che potesse accadere.Ora questi concetti potrebbero sembrare un po’ teorici, e per
questo ho 3
suggerimenti pratici
per cercare di mantenersi in questo stato di flusso.
Esercizio molto semplice che ti aiuta a non cadere nello
stato mentale numero 3, quello dello stress e ansia. Spesso quello che accade è
che a prescindere dallo stato che abbiamo raggiunto tendiamo sempre a guardare
in avanti e a concentrarci su quanta strada dobbiamo ancora percorrere con il
rischio di farci prendere dallo sconforto e dalla paura di non farcela. Il
fatto è che spesso ci dimentichiamo qual’é il
tratto che abbiamo già percorso nello stesso arco temporale cui stiamo guardando al
futuro, se proiettato nel passato. Oggi siamo a Dicembre 2015 e se guardo a
quello che vorrei raggiungere entro il Dicembre 2016 potrebbero venirmi i
capelli dritti. Ma se guardo dov’ero a Dicembre 2014, di sicuro i progressi che
ho fatto sono talmente evidenti che improvvisamente lo sconforto
lascia il posto alla gratitudine e alla riconoscenza di quello che è
stato il percorso fatto. E questo mi porta al secondo suggerimento pratico:
quello di esprimere gratitudine quotidianamente.
In questo caso non
parliamo di una cosa in più da aggiungere alla quotidianità, come scrivere o
ripetere a mente le cose di cui sei grato. Certo se riesci a fare anche quello
ottimo. Ma quello che ti propongo qui è esprimere gratitudine nel momento in
cui ti rapporti con le persone ogni giorno. Ad esempio, la prossima volta che
arrivi in ufficio al mattino, augura un buongiorno dal cuore, fallo con un
sorriso, non solo a parole.
E quando incontri qualcuno sia esso un collega o un amico,
e chiedi come sta, non farlo come fosse un automatismo, senza nemmeno ascoltare
la risposta. Ma fallo con il viso, con il corpo con le parole, fallo
mantenendoti presente nella tua azione. Fallo perché ti interessa. E mentre lo
fai auguragli il meglio, fallo dentro di te in silenzio. E se puoi augura il
meglio anche a chi ti ha fatto innervosire. Chi ti ha irritato. Questo è
l’unico modo per evitare che il tuo stato di serenità interiore possa venire
intaccato.
E quando quest’ultima parte si rivela particolarmente difficile,
pensa per un attimo al fardello di rabbia, di negatività, di frustrazione che
la persona che ti suscita queste emozioni si sta portando addosso, ogni giorno. Pensa a quanto è difficile vivere così e a questo punto augurale
il meglio. E mentre
fai questo esercizio vedrai che la tua relazione con queste persone assumerà un
volto nuovo, si arricchirà di un significato diverso.
Nota che cosa cambia. Quale impatto questo tuo atteggiamento ha
nei confronti di chi hai davanti. E ricorda quando fai questo esercizio che lo stai facendo solo
ed esclusivamente per te stesso. Quindi se non noti alcuna forma di riconoscimento
da parte degli altri, non preoccuparti perché non è quello l’obiettivo! Non lo stai facendo per gli altri. Ma
facendolo per te, e questo avrà un impatto anche sulla tua relazione con gli
altri. Ma non aspettarti nulla in cambio.
Anche qui non mi riferisco ad ore di pratica estenuante ma
a 10 – 15 minuti al giorno e non di più. Spesso siamo portati a pensare che
solo facendo più cose e più in fretta otterremo risultati. Ma c’è
un’alternativa più produttiva. Quella di alternare a questo fare continuo, dei
piccoli momenti di pausa in cui prendi il tempo per capire che cosa
effettivamente stai cercando e come ti stai muovendo per raggiungerlo. Certo, ciò
non significa che tu non debba fare lavoro concreto, ma significa che spesso ne
è richiesto molto meno di quello che pensiamo sia necessario. Spesso è
soprattutto una questione di atteggiamento. Quindi l’idea centrale è
combinare il fare con lo stare calmi in silenzio per qualche minuto al giorno. Certo stare in silenzio non significa
necessariamente essere calmi; spesso infatti si viene a creare una spirale
vorticosa di pensieri che ci trascina verso il basso. Ecco allora che puoi
aiutarti con della musica creata appositamente per raggiungere uno stato alfa
della mente anche se non sei un esperto o non pratichi da molto.
La condivisione crea ricchezza ...
Conclusione
La ricetta al nostro cambiamento e della realtà che ci
circonda è mantenersi in uno stato di flusso, uno stato in cui l’atteggiamento
non è quello di un’attesa passiva ma neanche di uno stacanovismo sfrenato nella
convinzione che più lavoriamo duro più saremo fortunati o più otterremo. Piuttosto
quello di un perfetto equilibrio tra serenità presente e una vision del futuro.
Assumere questo atteggiamento di serenità staccata dalla meta finale ma
comunque intenzionata a raggiungerla a livello individuale e a collettivo,
credo fermamente possa cambiare le regole dell’universo e dunque cambiare in
modo anche rivoluzionario la tua realtà.
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