RESISTENZA AL CAMBIAMENTO


E' sempre il momento giusto per essere felici 
L’uomo non è logico, e la storia del suo intelletto è tutta una serie di riserve mentali e di compromessi.Egli si attacca morbosamente alle sue vecchie convinzioni e anche se vuole cambiare la sua esistenza, preferisce, il più delle volte, crogiolarsi nel piccolo stagno della sua mediocrità.

Una domanda intelligente che potrebbe porsi è: "Che cos’è, che in questo momento della mia vita che è impossibile, ma che se fosse possibile, cambierebbe radicalmente il mio modo di vivere?"

Quando veniamo in contatto con una nuova convinzione che contrasta con ciò che è già presente nella nostra mente, avviene qualcosa di simile alla digestione, c'è un immediata risposta difensiva a qualcosa di estraneo.

L’assimilazione della nuova idea infatti, procede per fasi distinte. Ciascuna rappresenta momenti diversi in cui tentiamo di mantenere l’equilibrio conquistato, a discapito delle nuove informazioni. Vorremmo stazionare nella comoda condizione di agio che abbiamo faticosamente raggiunto... ma non siamo nati per questo, siamo esseri in divenire con un forte bisogno di evolversi ed esprimersi.

Non viene fatto per ignoranza o con premeditazione, bensì per mantenere quella determinata abitudine mentale, la convinzione appunto, il cui utilizzo, richiede pochissima energia e attenzione. Questo è ciò che il nostro sistema tende sempre a fare: ottenere il massimo rendimento, con il minimo sforzo. 

A questa risposta “fisiologica”, si associa poi quella puramente mentale, legata alla propria identità, basata su ciò che siamo, facciamo e diciamo. L’idea che abbiamo di noi infatti, si basa sulle nostre convinzioni. Dentro la mente entra in funzione il pensiero: “Io sono colui che ha quella convinzione“. 

Esiste una specie di associazione, di identificazioni con le credenze che ci siamo costruiti, al punto che, cambiarne una, equivale a cambiare noi stessi, chi siamo, la nostra identità. E’ per questo che, ogni idea nuova, trova grossi ostacoli per essere accettata, e assimilata.

Ciò non significa che non sia possibile cambiare. Vuol dire solamente che occorre un impegno maggiore, un’energia maggiore, un’attenzione maggiore. Cambiare non è difficile, anche se impegnativo. Richiede infatti una presenza costante su ciò che viviamo, sulle nostre emozioni e pensieri. 

Monitorarsi può essere certamente utile, ma non basta; gli strumenti usati, il modello utilizzato, le procedure seguite possono fare la differenza fra il successo, e il rimanere bloccato al punto in cui ci troviamo.

Spesso andiamo alla ricerca di sistemi complicati, complessi, come se questi ne garantissero la qualità e l’efficacia. Io scelgo la semplicità perché la complessità fa scattare una resistenza psicologica, portando le persone a rifiutare qualcosa che potrebbe essere vitale. 

Allo stesso tempo una procedura troppo semplice, viene percepita di scarso valore, e quindi snobbata.Propongo una sintesi alla quale sono giunto in questi mesi. Si tratta di tre momenti uniti insieme in un unico percorso che può veramente cambiarci la vita. Non facciamoci ingannare dalla loro semplicità, ma iniziamo a...




1. Meditare
La meditazione è la forma più efficace per prendere il controllo della propria mente, che altrimenti è sballottata di qua e di la, dai tanti e continui condizionamenti esterni. Questo è indubbiamente il primo passo. Senza il controllo di essa, non siamo in grado di dirigere la nostra attenzione, presupposto per poter generare la vita che desideriamo.
2.Cambiare le emozioni
Prima di giungere a questo livello di consapevolezza, ed abbandonare gli stati emotivi negativi, dovremmo fare esperienza della capacità di modificare i nostri stati emotivi negativi semplicemente desiderandolo. Il presupposto al quale dovremmo aderire è che le emozioni che proviamo dipendono esclusivamente da noi, e non da ciò che ci circonda. Anche se può sembrare difficile, vi assicuro che praticando questo esercizio con impegno, si potrà sperimentare direttamente il cambiamento.
3. Direzionare la vita
Come vorresti essere? Come vorresti comportarti? Cosa vorresti dire?
Ogni cosa infatti, nasce due volte: prima nella mente, poi nella realtà esterna. Se non costruiamo dentro di noi l’immagine della persona che desideriamo diventare, non potremmo mai diventarlo nella realtà. Questa è una delle tecniche più potenti. Alcuni la chiamano visualizzazione, ma sarebbe più preciso definirla sensualizzazione, in quanto coinvolge tutti i nostri sensi. Ciò che dobbiamo fare, non è altro che creare l’immagine “ideale” di noi stessi con più particolari possibili, e osservala agire, sentirla parlare, percependo l’emozione che ci da, in contesti e situazioni diverse. Inserire questa speciale meditazione, nella nostra routine quotidiana, e praticandola trasformerà letteralmente la nosta esistenza.



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